sabato 11 aprile 2020

STEP #08 - Progettare nella storia della tecnologia nel periodo antico

La pubblicazione di oggi si pone lo scopo di analizzare come l'azione del progettare sia presente nella storia della tecnologia antica. Prima di cominciare è utile chiarire come dietro a qualsiasi costruzione od utensile ci sia un progetto ed uno studio che abbiano permesso a tecnici, ingegneri ed architetti del mondo antico di realizzare un lavoro sicuro, accurato e che durasse nel tempo.

A questo proposito le piramidi costruite dagli antichi Egizi hanno spesso destato stupore e meraviglia, degli edifici talmente maestosi che risulta difficile concepire come siano stati realizzati così tanto tempo fa e con tecnologie sicuramente inferiori a quelle odierne. Sotto questo aspetto esiste una teoria sulla costruzione delle piramidi. Si pensa che proprio in epoca egizia siano nati i primi disegni, su papiri, di opere architettoniche più complesse.

Immagine di edu.lascuola.it sulla costruzione di una piramide

La presenza di progetti si può riscontrare sicuramente anche nei templi che i Greci costruivano in onore delle proprie divinità.

Fonte principale di molte delle conoscenze giunte a noi oggi sull'architettura del mondo antico è il trattato De architectura di Marco Vitruvio Pollione, che racchiude l’insieme dei saperi teorici e pratici acquisiti negli ultimi due secoli ellenistici nel campo dell’architettura e dell’ingegneria. Il trattato è risultato essere molto utile per comprendere meglio le strutture ed i progetti delle opere dell'antica Roma, le quali potevano vantare l'utilizzo dell'arco (sconosciuto ai Greci).
Oltre a ciò, il mondo romano per esempio ha rivolto grande attenzione anche alla risorsa acqua, costruendo molti acquedotti e dighe, e progettando metodi per purificare l'acqua dai fanghi (per esempio nella piscina limaria, una vasca in cui arriva l'acqua, ristagna e sedimenta al coperto per poi arrivare alle utenze, ma erano molto importanti anche il Castellum Aquae, l'impluvium ed il compluvium).

Il Pont du Gard, ponte e acquedotto romano costruito nel 19 a.C. circa

Per quanto riguarda le macchine belliche invece, in epoca romana la più micidiale era la keiroballista, un'arma da lancio che sparava frecce a grande velocità.

Come si può immaginare dunque, dietro ad ognuna di queste grandi opere del passato ci sono sicuramente stati un lavoro preparatorio ed un progetto che ne abbiano permesso la realizzazione. Tuttavia è utile precisare come, eccezion fatta per alcuni architetti come il già citato Vitruvio, nell'antica Roma non si distingueva la figura del progettista o dell'artista da quella di colui che realizzava manualmente l'opera architettonica o la macchina.

Una pagina del De Architectura, seconda edizione tradotta dal latino ad opera dell'umanista Daniele Barbaro con illustrazioni di Andrea Palladio

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